10 Nazioni partecipanti, 142 giovani europei, un dibattito che coinvolge il futuro del borgo
È passato oltre un anno; era il 09 marzo 2021, e nel giro di qualche ora sarebbe iniziato tutto. Il Consiglio di Amministrazione del Centro Studi Umanistici “Marco Tullio Cicerone” prendeva, in quell’occasione, una delle prime decisioni “forti” dell’intero sistema culturale nazionale, il rinvio del XL Certamen Ciceronianum Arpinas.
Gli eventi che si sono susseguiti, nel loro drammatico incedere, hanno cambiato radicalmente il nostro modo di vivere, di pensare, di relazionarci. Hanno sconvolto l’agenda politico-istituzionale, rendendo urgente ciò che addirittura quell’agenda neppure contemplava, rendendo prioritario ciò che non lo era, relegando ai margini interi settori del vivere civile, come la cultura e le politiche ad essa collegate.
Tuttavia, il passare dei mesi, il richiamo della tradizione, il senso di responsabilità, il bisogno globale di reinventare i capisaldi del sistema culturale si sono fatti strada nelle maglie dell’emergenza e hanno scosso le coscienze di chi di quei capisaldi è custode e sovrintendente.
Questa scossa è arrivata con grande forza anche ad Arpino, informando di sé il Consiglio di Amministrazione successivo, quello del 2 ottobre 2020, quando quella voglia di preservare il Certemen Ciceronianum Arpinas dalle contingenze emergenziali è confluita in un’offerta alternativa e compatibile con gli scenari con cui abbiamo imparato a convivere.
Ne è scaturito il prodotto che racconteremo alla stampa e a coloro che vorranno seguire la diretta streaming su questo sito nella mattinata di giovedì 06 maggio 2021.
Nell’occasione, sarà presentato altresì il progetto Certamen - Borgo Futuro, un’iniziativa nata con l’obiettivo di mettere Arpino al centro del dibattito sulla valorizzazione dei borghi e sul ruolo che queste manifestazioni di urbanistica storica devono recitare nell’era della loro nuova affrancazione.